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Guida al XII congresso PRC

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XII CONGRESSO

DI RIFONDAZIONE
COMUNISTA:

ISTRUZIONI
PER
L’USO
Breve guida e spiegazione del
massimo momento di dibattito e
discussione interna del PRC
INDICE
Cos’è il congresso del PRC 3
Com’è strutturato il PRC 4
Come sono strutturati i/le GC 7
Come funziona il congresso 8
Come funziona il congresso di circolo 11
Come funziona il congresso di federazione 14
Come funziona il congresso regionale 15
Come funziona il congresso nazionale 17
Scadenze e date 18
Documenti congressuali 19
Breve confronto tra doc1 e doc2 25
Proposte modifica di statuto 28
Cos’è il
congresso
del PRC?
Il Partito della Rifondazione Comunista è nato nel
1991. Da allora ha svolto undici congressi nazionali,
e quello che ci aspetta è il dodicesimo della sua
storia.

Il congresso è il più importante momento di


dibattito e discussione interna del partito. Al
termine di questo momento vengono rinnovate le
cariche, viene eletta la dirigenza e il segretario
nazionale.

Il congresso è un momento fondamentale per


l’esistenza del partito perché durante questi mesi
di discussione, si decide la linea politica da
intraprendere, le strategie da adottare, e come
detto prima, vengono eletti i dirigenti a tutti i livelli, a
partire da quelli territoriali, provinciali e regionali,
fino a quelli nazionali.
Com’è
strutturato il
PRC?
Durante il congresso vengono eletti i dirigenti di tutti i livelli. Quindi
capiamo com’è strutturato il nostro partito.

Alla “base” del partito ci sono i circoli territoriali, che coinvolgono


gli iscritti dei paesi o delle singole città. Ad esempio esiste c’è il
circolo di Avellino, che comprende tutti gli iscritti residenti in quel
comune e a quelli circostanti e più vicini a quel circolo. Nel caso
delle grandi città, ci possono essere più circoli, come ad esempio
Roma, che ha un circolo per ogni quartiere. Il circolo si occupa di
radicare il partito sul territorio e promuovere attività politiche locali.
Ogni circolo ha un segretario/a o in alternativa un comitato direttivo..

Successivamente, abbiamo la Federazione, che comprende tutti gli


iscritti di una determinata provincia (alle volte anche due province).
Le federazioni coordinano le attività dei circoli e rappresentano il
partito a livello intermedio. Ogni federazione è diretta da un
Comitato Politico Federale (CPF) , che elegge una/un segretaria/o,
una segreteria e un/una tesoriere/a.
Com’è
strutturato il
PRC?
Andando avanti, abbiamo il Regionale, che ha il compito di
coordinare le attività delle federazioni provinciali. Il regionale è
rappresentato dal Comitato Politico Regionale (CPR) , che elegge
una segreteria regionale, un/una segretario/a regionale, che
possono anche essere due, un compagno ed una compagna.

Il livello più “alto” è il nazionale.

Il Comitato Politico Nazionale (CPN) è il massimo organismo


dirigente. Esso determina gli indirizzi fondamentali del partito e
verifica la loro attuazione. Il CPN è composto da membri eletti
durante il congresso nazionale e da alcuni membri di diritto (come
ad esempio il presidente del collegio nazionale di Garanzia e il
portavoce nazionale dei Giovani Comunisti)

La Direzione Nazionale è l’organo esecutivo del partito a livello


nazionale. Implementa le decisioni del CPN e coordina le attività
generali del partito.

La Segreteria Nazionale è l’organo con funzioni operative e di


coordinamento. Lavora sotto la guida del/della segretario/a
nazionale.

Il Collegio Nazionale di Garanzia è l’organismo di garanzia a livello


nazionale, incaricato di verificare la regolarità degli atti e risolvere le
controversie interne.
Com’è
strutturato il
PRC?
Ogni livello del partito ha i seguenti organismi:

Organismi dirigenti: Assemblee di circolo, Comitati Politici Federali,


Comitati Politici Regionali, Comitato Politico Nazionale.
Questi organismi definiscono gli indirizzi politici e programmatrici e
ne verificano l’attuazione.

Organismi esecutivi: Segreterie e tesorieri (a livello di circolo,


federazione, regione e nazionale).
Essi si occupano dell’attuazione pratica delle decisioni politiche e
amministrative.

Organismi di garanzia: Collegi di garanzia (a livello federale,


regionale e nazionale)
Essi vigilano sul rispetto dello statuto, risolvono eventuali conflitti e
verificano la regolarità delle procedure.
Come sono
strutturati i/le
Giovani
Comunisti/e?
Il Partito della Rifondazione Comunista ha la sua organizzazione
giovanile, che sono i/le Giovani Comunisti/e. Essi sono strutturati in
modo analogo al partito. E godono di autonomia nell’elaborazione e
attuazione delle proprie iniziative politiche.

Il primo livello della giovanile è quello provinciale o federale, dove i


dirigenti sono il/la coordinatore/trice provinciale e il/la tesoriere/a
provinciale. Vengono eletti dalla conferenza provinciale.

Il secondo livello della giovanile è quello regionale. Nel caso in cui in


una regione ci siano più di 30 iscritti provenienti da più di una
federazione, c’è il coordinamento regionale, che a sua volta elegge
il coordinatore/la coordinatrice regionale. Possono anche essere in
due: una compagna ed un compagno. Nel caso che nella regione ci
siano meno di 30 iscritti, i coordinatori regionali vengono eletti
direttamente dalla conferenza regionale degli iscritti.

Il terzo e più alto livello della giovanile è quello nazionale. Abbiamo il


coordinamento nazionale (CN) che generalmente è composto da
circa 30 membri eletti alla conferenza nazionale. Il Coordinamento
Nazionale a sua volta elegge il/la Coordinatore/trice Nazionale e
l’esecutivo nazionale.

La giovanile, come il partito, ha anche vari dipartimenti, ossia gruppi


di lavoro che si occupano di varie questioni (lavoro, scuola,
ambiente, femminismo, comunicazione, antifascismo etc..)
Come
funziona il
congresso?
Ora che abbiamo capito com’è strutturato il nostro partito, capiamo
come funziona il congresso, che è un momento dove vengono
rinnovati gli organismi dirigenti a tutti i livelli.

Il congresso del partito si svolge mediamente ogni 3/4 anni.

Durante la riunione del CPN, vengono presentati e poi approvati su


iniziativa di vari iscritti, i documenti congressuali. I documenti devono
essere presentati da almeno 10 compagni del CPN o sottoscritti da
almeno 400 iscritti.

I documenti (o anche dette mozioni) sono dei documenti politici


presentati da vari compagni del partito, all’interno dei quali viene
esposta la strategia e la linea politica che il partito dovrebbe
assumere. Ogni documento espone le proprie proposte per
determinare l’azione politica e organizzativa del partito.

Il CPN, dopo aver approvato i vari documenti che potranno essere


votati, procede ad eleggere la Commissione congressuale
Nazionale (composta in maniera proporzionale dai sottoscrittori dei
vari documenti), che coordina l’iter congressuale e risolve eventuali
controversie, controlla il tesseramento e rappresenta la direzione nei
congressi di federazione.
Come
funziona il
congresso?
Dopo la sottoscrizione dei vari documenti (in questo congresso sono
due) del CPN e dell’elezione della commissione nazionale
congressuale, inizia il periodo nel quale debbono riunirsi i comitati
politici federali (CPF) per fare la medesima cosa. Al termine delle
presentazioni, dibattito e votazioni dei documenti congressuali, viene
eletta anche a livello provinciale la commissione congressuale
federale che ha il compito di stabilire le date di congressi di
circolo e di federazione, e nel caso stabilire l’accorpamento dei
congressi di vari circoli o di svolgere un unico congresso provinciale.

Le modalità di votazione ai congressi di ogni livello sono le seguenti:

L’elezione degli organismi dirigenti e di garanzia avviene a voto


segreto, vi è la possibilità di fare liste bloccate o aperte su richiesta
del 20% dei votanti, e ciò deve avvenire nel rispetto della
proporzionalità dei voti conseguiti dai due documenti congressuali
e della parità di genere.

I delegati ai congressi di federazione, regionali e nazionale, sono


eletti proporzionalmente ai voti ottenuti dai documenti. Va prevista
inoltre una lista di delegati supplenti.
Come
funziona il
congresso?

Entriamo nel vivo del funzionamento del congresso:

Per partecipare al congresso e avere il diritto di voto bisogna:


risultare iscritti al 2023 con tessera rinnovata per il 2024; per i
nuovi iscritti bisogna esserlo entro il 3 novembre 2024. La
partecipazione a distanza è consentita ma solo per giustificati
motivi, per farlo bisogna inviare richiesta entro 48 ore dal congresso.
Il voto a distanza è consentito e va espresso chiaramente via
telematica.

I primi congressi ad essere fatti sono quelli di circolo. Sono


convocati dai comitati direttivi o dai segretari di circolo. C’è obbligo
di convocazione del congresso del circolo 7 giorni prima della data
stabilita, i compagni e le compagne iscritti al circolo devono essere
tutte/i informate/i riguardo la convocazione e dei documenti
congressuali da votare.

Ai congressi di qualunque livello possono essere invitate


associazioni, organizzazioni politiche e sindacali, partiti presenti
nel territorio del circolo/federazione/regionale o anche a livello
nazionale riguardo il congresso nazionale.
Come funziona
il congresso di
circolo?
All’apertura del congresso di circolo, tutte le cariche decadono. Si
procede ad eleggere la presidenza del congresso su proposta del
comitato direttivo uscente o del/della segretario/a.

La presidenza e la commissione congressuale provinciale dovranno


essere fisicamente presenti. Lo stesso vale per i presentatori dei
due documenti congressuali.

La presidenza propone l’ordine dei lavori che prevede i tempi di


discussione e di dibattito, la pausa pranzo e l’orario delle
votazioni, in modo tale da garantire la massima partecipazione.

La discussione inizia con la relazione introduttiva della/del


segretaria/o di circolo uscente. In questo intervento la/il segretario
uscente illustrerà i temi politici e organizzativi del congresso e
presenterà un bilancio delle attività del circolo. Subito dopo
vengono presentati i due documenti congressuali (10 minuti per
documento) da parte dei sottoscrittori designati dalla commissione
congressuale.

Si apre quindi il dibattito dove ogni iscritta/o ha diritto di parola. Al


termine del dibattito i presentatori dei due documenti hanno diritto di
replica di 10 minuti.
Come funziona
il congresso di
circolo?
Successivamente, la commissione congressuale verifica la validità
dell’assemblea congressuale.

Vengono poi votati i documenti congressuali. Ogni iscritto ha


diritto di voto per uno dei due documenti che sono stati presentati.
La votazione avviene tramite appello nominale che si ripete due
volte.

I sostenitori di ogni documento congressuale nazionale,


separatamente, discutono e votano gli eventuali emendamenti/tesi a
partire da quelli/e di carattere nazionale.

Dopo ciò, si ritorna in riunione plenaria, dove vengono votate le


modifiche proposte allo statuto del partito.

Avviene poi la discussione sulle proposte organizzative


locali/territoriali.

Infine, avviene l’elezione dei delegati al congresso di federazione e


del nuovo direttivo di circolo, il quale è incaricato di eleggere la/il
nuova/o segretario di circolo.
Come funziona
il congresso di
circolo?
Al congresso di federazione partecipano i/le delegate/i eletti ai
congressi di circolo. Il rapporto iscritti/delegati non dev’essere
inferiore ad 1 delegato ogni 6 iscritti (o frazione superiore di 3)

Partecipa anche una/un compagna/o designata/o dalla


Commissione Nazionale per il Congresso. Tale compagna/o fa parte
della Presidenza e può essere delegata/o al Congresso Nazionale.

All'apertura del Congresso gli organismi dirigenti e di garanzia


della Federazione decadono avendo esaurito i propri compiti. Si
procede ad eleggere la Presidenza del Congresso su proposta del
CPF.

Il Congresso di Federazione è introdotto da una relazione della/del


Segretaria/o che illustra i temi del Congresso ed espone un bilancio
dell’attività svolta.

La presidenza provvede poi a determinare i tempi e le modalità del


dibattito e gli orari delle votazioni. Alla Presidenza possono essere
presentati ordini del giorno o documenti che si configurano come
contributi politici locali. La Presidenza li mette in votazione e quelli
approvati li trasmette alla Commissione Politica Nazionale.

Il congresso di federazione termina con l’elezione dei delegati al


congresso nazionale e regionale, del nuovo collegio federale di
garanzia e del nuovo Comitato Politico Federale (CPF)
Come funziona
il congresso
di federazione?
Al congresso di federazione partecipano i/le delegate/i eletti ai
congressi di circolo. Il rapporto iscritti/delegati non dev’essere
inferiore ad 1 delegato ogni 6 iscritti (o frazione superiore di 3)

All'apertura del Congresso gli organismi dirigenti e di garanzia


della Federazione decadono avendo esaurito i propri compiti. Si
procede ad eleggere la Presidenza del Congresso su proposta del
CPF.

Il Congresso di Federazione è introdotto da una relazione della/del


Segretaria/o che illustra i temi del Congresso ed espone un bilancio
dell’attività svolta.

La presidenza provvede poi a determinare i tempi e le modalità del


dibattito e gli orari delle votazioni. Alla Presidenza possono essere
presentati ordini del giorno o documenti che si configurano come
contributi politici locali. La Presidenza li mette in votazione e quelli
approvati li trasmette alla Commissione Politica Nazionale.

Il congresso di federazione termina con l’elezione dei delegati al


congresso nazionale e regionale, del nuovo collegio federale di
garanzia e del nuovo Comitato Politico Federale (CPF). Il CPF poi
successivamente si riunirà per eleggere il/la nuovo/a segretario/a
provinciale e tesoriere/a.
Come funziona
il congresso
regionale?

I Congressi Regionali sono convocati dai Comitati Politici Regionali


(CPR) d’intesa con la Direzione Nazionale.

Ad essi partecipano le/i delegate/i elette/i nei Congressi di


Federazione. Il rapporto è un/una delegato/a ogni 10 iscritti.

Dopo la relazione della/del Segretaria/o, la Presidenza propone la


nomina delle Commissioni - verifica poteri (solo per i regionali sopra
i 150 iscritti con funzioni altrimenti svolte dalla Presidenza), politica,
elettorale – e determina i tempi e le modalità del dibattito, della
discussione sulle proposte relative ai Piani Organizzativi Regionali,
delle operazioni di voto per gli organismi dirigenti e di garanzia (a
livello regionale composto da 3 a 7 compagne/i) per cui valgono le
procedure già indicate per i congressi di circolo/federazione.

Il Congresso verrà concluso da una/o compagna/o indicato dalla


Direzione Nazionale e con la convocazione del neoeletto Collegio
di Garanzia (per la nomina della/del sua/o Presidente) e
successivamente, del neoeletto Comitato Politico Regionale (per
l’elezione della/del Segretaria/o e della/del Tesoriera/e).
Come funziona
il congresso
regionale?

I Congressi Regionali sono convocati dai Comitati Politici Regionali


(CPR) d’intesa con la Direzione Nazionale.

Ad essi partecipano le/i delegate/i elette/i nei Congressi di


Federazione. Il rapporto è un/una delegato/a ogni 10 iscritti.

Dopo la relazione della/del Segretaria/o, la Presidenza propone la


nomina delle Commissioni - verifica poteri (solo per i regionali sopra
i 150 iscritti con funzioni altrimenti svolte dalla Presidenza), politica,
elettorale – e determina i tempi e le modalità del dibattito, della
discussione sulle proposte relative ai Piani Organizzativi Regionali,
delle operazioni di voto per gli organismi dirigenti e di garanzia (a
livello regionale composto da 3 a 7 compagne/i) per cui valgono le
procedure già indicate per i congressi di circolo/federazione.

Il Congresso verrà concluso da una/o compagna/o indicato dalla


Direzione Nazionale e con la convocazione del neoeletto Collegio
di Garanzia (per la nomina della/del sua/o Presidente) e
successivamente, del neoeletto Comitato Politico Regionale (per
l’elezione della/del Segretaria/o e della/del Tesoriera/e).
Come funziona
il congresso
nazionale?

Al Congresso Nazionale partecipano le/i delegate/i elette/i dai


Congressi di Federazione in ragione di una/un delegata/o ogni 40
iscritte/i (o frazione superiore a 20).

Possono partecipare inoltre con diritto di parola e non di voto, se


non elette/i delegate/i, le/i componenti del CPN e del CNG uscenti.

All’apertura del Congresso gli organismi dirigenti e di garanzia


nazionali decadono avendo esaurito i propri compiti.

Si procede ad eleggere la Presidenza del Congresso su proposta


della Direzione Nazionale uscente, proporzionalmente al risultato
congressuale. Il Congresso è introdotto da una relazione della
Segretaria/o che illustra i temi politici ed organizzativi del
Congresso e il bilancio dell’attività svolta.

Al termine la Presidenza propone la nomina delle Commissioni


(verifica poteri, politica, elettorale, statuto-regolamento) e stabilisce i
tempi e le modalità del dibattito, delle operazioni di voto dei
documenti e delle modifiche statutarie, dell'elezione degli organismi
dirigenti e di garanzia.
Date e
scadenze
congressuali
10-11 Ottobre 2024: Comitato Politico Nazionale all’interno del quale
si svolge la presentazione dei due documenti congressuali e del
regolamento congressuale.

26 ottobre 2024: termine per presentare documenti congressuali


nazionali e per presentare modifiche allo statuto

1 novembre 2024: termine per presentare emendamenti e tesi


integrative ai documenti congressuali nazionali

2-3 novembre 2024: riunione del Comitato Politico Nazionale per


approvare i documenti congressuali proposti. Sottoscrizione dei
componenti del CPN dei documenti e nomina della Commissione
congressuale nazionale

4-17 novembre 2024: periodo per presentare i due documenti


congressuali nei Comitati Politici Federali

18 novembre 2024 - 15 gennaio 2024: periodo nel quale è possibile


svolgere i congressi di circolo e di federazione

24-25-26 gennaio 2025 o 31 gennaio-1-2 febbraio 2025:


congresso nazionale
Documenti
e modifiche
statutarie

Nelle prossime verranno riportate delle sintesi dei due documenti


congressuali e le modifiche statutarie che dovranno essere votate ai
congressi di circolo.
Documento 1

Premessa e Obiettivi del Congresso

Premessa ideologica: Il documento nasce da un confronto politico interno per definire una
strategia chiara in un contesto di crisi economica, sociale e politica globale. Si richiama il pensiero di
Antonio Gramsci come guida per affrontare le difficoltà con pragmatismo e senza aspettative
illusorie. Obiettivo del Congresso: Ridefinire il ruolo del Partito della Rifondazione Comunista (PRC)
in un panorama segnato da: Declino delle adesioni e perdita di radicamento sociale, crescita delle
disuguaglianze e crisi della sinistra europea. La necessità di un’alternativa concreta e popolare
contro guerra, neoliberismo e fascismo.

Principali tematiche trattate

1. Guerra e capitalismo

La guerra è considerata un prodotto naturale del capitalismo, che necessita di conflitti per
espandersi. Viene citato Marx, che aveva previsto la concentrazione del capitale e il suo carattere
distruttivo. Lettura della situazione globale: Esistono attualmente 56 guerre nel mondo, molte delle
quali alimentate dal complesso militare-industriale. Gli USA e i loro alleati occidentali sono accusati di
sfruttare i conflitti (es. Ucraina e Palestina) per riaffermare la loro egemonia globale, mascherandosi
dietro retoriche umanitarie. La guerra favorisce il fascismo: militarizzazione e nazionalismo sono
strumenti di consenso politico e oppressione sociale. Critiche all’Italia e all’UE: Si condanna
l’aumento delle spese militari italiane (32,3 miliardi di euro nel 2024), incluso l’acquisto di F-35,
definendole una sottomissione ai diktat americani e NATO. L’UE è accusata di trasformarsi in un polo
militarista, abbandonando i principi sociali e democratici. Proposte del PRC: Promuovere un disarmo
globale e un sistema di sicurezza collettivo internazionale basato sull’ONU; rilanciare movimenti per
la pace, opponendosi alle logiche imperialiste sia occidentali che russe.

2. Crisi ecologica e cambiamento climatico

Denuncia del capitalismo fossile: Le multinazionali del petrolio e del gas sono accusate di ignorare
gli impegni climatici globali e di alimentare disastri ecologici. Il capitalismo, basato
sull’accumulazione illimitata, è ritenuto incompatibile con la sostenibilità ambientale. Critiche alle
politiche climatiche: Il Green New Deal europeo viene considerato insufficiente e strumentalizzato
per preservare gli interessi delle grandi aziende. La destra nega la crisi climatica o la usa come
pretesto per promuovere soluzioni di facciata. Proposte ecosocialiste: Transizione ecologica con
piena occupazione e riduzione dell’orario di lavoro; investimenti pubblici per una pianificazione
democratica e partecipata; lotta all’imperialismo ambientale, che penalizza i paesi del Sud globale, e
promozione di un ecosocialismo anticapitalista.

3. Europa e crisi della sinistra

Critiche all’UE: La costruzione europea è accusata di essere dominata da élite neoliberiste e di aver
stravolto i principi sociali post-bellici, promuovendo austerità e militarismo. Maastricht viene definito il
simbolo della subordinazione della politica sociale alle logiche di mercato. Crisi della sinistra
europea: La frammentazione della sinistra (es. nascita di European Left Alliance) è attribuita a
divergenze ideologiche, soprattutto sulla guerra. La mancanza di un movimento operaio europeo
forte viene vista come un fattore chiave del fallimento di un’alternativa all’UE neoliberista. Proposte
del PRC: Rilanciare un’Europa sociale e pacifista, basata su diritti universali, welfare inclusivo e
giustizia climatica; rafforzare il dialogo tra le forze di sinistra e superare divisioni interne, mantenendo
un ruolo centrale nel Partito della Sinistra Europea.
Documento 1

4. Lotta di classe e lavoro

Storia della crisi: Dagli anni ’80 in poi, il movimento operaio ha subito sconfitte storiche (es.
abolizione della scala mobile, Jobs Act) che hanno indebolito il potere contrattuale dei lavoratori.
La concertazione tra sindacati e Confindustria ha portato alla riduzione dei salari reali e
all’aumento della precarietà. Obiettivi strategici: Incrementare i salari e introdurre un salario
minimo indicizzato; ricomporre la frammentazione tra lavoratori dipendenti, precari e partite IVA;
promuovere la riduzione dell’orario di lavoro a 32 ore settimanali senza riduzioni salariali;
difendere il reddito di base come strumento di autodeterminazione, non subordinato a logiche di
“workfare”.

5. Immigrazione e questione di classe

Analisi: I migranti sono considerati parte integrante della classe lavoratrice, ma subiscono
sfruttamento sistematico attraverso leggi come la Bossi-Fini. La narrazione xenofoba crea
divisioni nelle classi popolari, indebolendo la solidarietà di classe. Proposte: regolarizzazione
stabile per i migranti, per combattere lavoro nero e caporalato; revisione delle leggi sulla
cittadinanza (ius scholae e dimezzamento dei tempi per la naturalizzazione); promozione di una
reale libertà di movimento e cooperazione internazionale per ridurre le cause delle migrazioni
forzate.

6. Intersezionalità e diritti

Sostegno ai movimenti femministi e LGBTQIA+: Il transfemminismo intersezionale viene


riconosciuto come un movimento fondamentale per unire le lotte contro razzismo, patriarcato e
capitalismo. Si critica chi assimila queste battaglie al neoliberismo, evidenziando la loro radice
anticapitalista. Proposte interne al PRC: costruire una strategia transfemminista nel partito e
rafforzare le campagne sui diritti LGBTQIA+; combattere l’influenza delle retoriche conservatrici,
che cercano di marginalizzare queste tematiche.

7. Intelligenza artificiale (IA)

Problemi emergenti: L’IA viene descritta come un nuovo strumento di concentrazione del
capitale, capace di accentuare le disuguaglianze e compromettere la democrazia. Si prevede
una drastica riduzione dell’occupazione causata dall’automazione. Proposte: Trasformare l’IA in
uno strumento di liberazione collettiva, socializzandone i benefici; ridistribuire il lavoro attraverso
la riduzione dell’orario e garantire un reddito di base.

Conclusioni

Il PRC propone di riaffermarsi come partito della pace, della giustizia sociale e
dell’ecosocialismo, con una piattaforma che intreccia lotta di classe, femminismo, ambientalismo
e internazionalismo. L’obiettivo è costruire un’alternativa socialista al capitalismo e rispondere
alle sfide globali con una visione radicale e inclusiva.
Documento 2

INTRODUZIONE: IL CONTESTO DEL XII CONGRESSO

Il XII Congresso del Partito della Rifondazione Comunista (PRC) si tiene in un momento di
sconvolgimenti globali, segnati da conflitti bellici crescenti, alimentati dalle contraddizioni
del capitalismo globale e dalla competizione per l’egemonia internazionale, crisi della
globalizzazione neoliberista, che ha portato a un crescente multipolarismo, ma anche a
nuove forme di disuguaglianza e sfruttamento, emergenza ambientale, che minaccia la
sopravvivenza dell’umanità e richiede un cambiamento radicale del modello di produzione e
consumo, aumento delle disuguaglianze e delle povertà, aggravato dalla precarizzazione
del lavoro e dalla riduzione degli spazi democratici.

Il PRC propone un progetto politico che unisca opposizione sociale e alternativa culturale
al capitalismo, con l’obiettivo di costruire una coalizione popolare capace di contrastare
guerra, liberismo e fascismo.

1. ANALISI GLOBALE: GUERRA, CAPITALISMO E MULTIPOLARISMO

Guerra permanente: Gli Stati Uniti stanno utilizzando il conflitto come strumento per
mantenere la propria supremazia globale. Questo approccio genera: l’esplosione delle spese
militari a scapito del welfare, Il rischio di escalation verso una guerra nucleare globale. La
frammentazione dei paesi del Sud del mondo e sfruttamento delle loro risorse, La Crisi
ambientale: Il modello di produzione capitalistico ha accelerato il cambiamento climatico,
causando migrazioni di massa, perdita di biodiversità e sofferenze umane, la precarizzazione
globale: Il capitalismo ha trasformato l’aumento della produttività in uno strumento di
controllo, anziché distribuirne i benefici ai lavoratori.

La globalizzazione neoliberista ha portato alla nascita di nuovi attori globali (BRICS),


generando un multipolarismo economico, tecnologico e militare. Gli Stati Uniti rispondono
con una strategia protezionista e guerrafondaia, promuovendo sanzioni e divisioni tra paesi.

Manipolazione culturale: Le élite capitaliste utilizzano media e piattaforme digitali per


imporre una narrazione che giustifichi la scarsità e la guerra come inevitabili, nascondendo
l’enorme accumulo di ricchezze. Repressione sociale: Chiunque si opponga alla narrazione
dominante subisce censura, persecuzioni mediatiche o repressioni legislative, come nel caso
del DDL Sicurezza.

Proposte del PRC: Costruzione di un multipolarismo cooperativo: Sostenere progetti come


una moneta internazionale non legata a un singolo Stato (es. proposta BRICS); Superare il
WTO e favorire regole commerciali più giuste; Transizione ecologica radicale: Abbandonare
l’attuale modello predatorio, basato sulla mercificazione di risorse naturali e beni comuni e
investire in un sistema di mobilità collettiva, anziché sul possesso individuale di automobili.
Documento 2

2. LA CRISI EUROPEA E ITALIANA

Unione Europea: un progetto fallito. I trattati neoliberisti (Maastricht, Lisbona) hanno


istituzionalizzato l’austerità, subordinando i diritti sociali alle regole di bilancio. Guerra e
sanzioni: La scelta di subordinarsi alla NATO ha indebolito il sistema industriale europeo, con
la Germania e l’Italia particolarmente colpite e rafforzato un’ideologia militarista, con aumenti
spropositati della spesa militare.

La crisi italiana: L’Italia ha smantellato il suo sistema industriale, lasciando spazio a piccole
imprese con bassa capacità di innovazione e salari precari.
Si è registrato un declino del welfare: sanità e istruzione sono al collasso, impoverite da
decenni di tagli e privatizzazioni, il lavoro è caratterizzato da bassi salari, precarietà e
mancanza di diritti. Le masse popolari infatti non si sentono rappresentate da un sistema
politico in cui centrodestra e centrosinistra condividono le stesse politiche neoliberiste.

3. LA CRESCITA DELLE DESTRE: ANALISI E STRATEGIE

Come ha trionfato la destra? con il revisionismo storico: La destra italiana ha guadagnato


consenso legittimando il fascismo e delegittimando la Resistenza; con la demagogia sociale:
In assenza di una sinistra credibile, la destra ha capitalizzato il malcontento sociale,
proponendo soluzioni populiste; con la subalternità culturale del centrosinistra: l’applicazione
di politiche liberiste da parte del centrosinistra ha disilluso le classi popolari, aprendo spazi
per l’avanzata della destra.

Il governo Meloni ha abbandonato le promesse elettorali, proseguendo con politiche di


austerità e tagli al welfare. E si distingue per il suo approccio repressivo, legato a misure
come il rafforzamento delle carceri e il controllo sui migranti. La destra soffre di tensioni
interne tra propaganda e azione politica concreta. Tuttavia, solo una forte opposizione può
evidenziare queste debolezze e capitalizzarle.

Mélenchon in Francia ha costruito una sinistra forte, rifiutando compromessi con i


socialisti liberisti. Questo modello ispira il PRC nella sua strategia per un’alternativa
credibile.

4. UNA COALIZIONE POPOLARE CONTRO GUERRA, LIBERISMO E FASCISMO

L’obiettivo è costruire un fronte unitario per contrastare la guerra, il militarismo e le spese


militari. Per difendere i diritti sociali, l’ambiente e il welfare. Per rompere con il sistema
bipolare e il dominio delle élite neoliberiste. Per promuovere riforme istituzionali: ripristinare
il sistema elettorale proporzionale per ridare rappresentanza alle classi popolari; superare il
presidenzialismo autoritario proposto dal governo Meloni.

Azioni culturali possibili sono mobilitare il mondo della scuola, dell’università e della cultura
contro la narrazione dominante e creare una rete di intellettuali e operatori culturali che
promuova una conoscenza critica e alternativa.

Riguardo la mobilitazione sociale, bisogna rilanciare il conflitto sociale e il protagonismo


popolare, con campagne per: il salario minimo e abolizione della precarietà, la transizione
ecologica guidata dal settore pubblico, la difesa del welfare e dei servizi pubblici.
Documento 2

CONCLUSIONI

Il PRC propone una strategia di lungo termine per costruire un’alternativa sistemica al
capitalismo, che unisca lotta politica, culturale e sociale. Il congresso si conclude con un
appello alla mobilitazione collettiva per realizzare un futuro basato su pace, giustizia sociale
e sostenibilità ambientale, opponendosi alle forze che promuovono guerra, sfruttamento e
distruzione del pianeta.
Differenze tra i due documenti

Documento 1 Documento 2

APPROCCIO A GUERRA E IMPERIALISMO


Il Documento 1 critica principalmente la Nel Documento 2 la guerra è vista come una
guerra come fenomeno imposto dal conseguenza del capitalismo, ma il
capitalismo globale, sottolineando il ruolo documento adotta un tono più diretto nella
degli Stati Uniti e dell’Occidente nel critica verso la militarizzazione dell’Europa
perpetuare conflitti per mantenere e il ruolo della NATO come strumento
l’egemonia globale. Propone il dell’imperialismo americano. Si fa appello a
“multipolarismo cooperativo” come una posizione pacifista netta, senza
alternativa, cioè un mondo in cui diversi poli ambiguità (“contro la guerra senza se e
di potere coesistano in equilibrio, senza ma”), promuovendo il disimpegno
promuovendo la cooperazione anziché il italiano dalla NATO e una politica estera
confronto. C’è un forte appello a costruire autonoma basata sull’articolo 11 della
una coalizione popolare contro la guerra e Costituzione italiana, che ripudia la guerra.
il capitalismo neoliberista, viste come due Rispetto al primo documento, qui si
facce della stessa medaglia che sottolinea con più forza la necessità di
impoveriscono le masse e aumentano le superare le polarizzazioni internazionali
disuguaglianze sociali. reazionarie, adottando una posizione
autonoma sia dagli USA che da altre
potenze emergenti, come la Russia e la
Cina.

VISIONE SULL’UE E ALLEANZE INTERNAZIONALI


Il documento 1 critica l’Unione Europea per Nel Documento 2 la critica all’UE è ancora
il suo fallimento nel rappresentare più marcata, sottolineando che la
un’alternativa politica e sociale all’egemonia trasformazione dell’Unione Europea in un
statunitense e al liberismo, enfatizzando il blocco militarizzato è il risultato di politiche
declino della UE e l’inevitabile neoliberiste e di austerità che hanno
subordinazione agli USA e alla NATO. impoverito i popoli europei. Viene inoltre
Suggerisce che l’Italia dovrebbe sottolineato il revisionismo storico,
considerare l’ingresso nei BRICS per accusando la UE di revisionare la storia del
guadagnare autonomia, mentre invita a ‘900 per giustificare politiche autoritarie e
disobbedire ai trattati europei che neoliberiste. Questo documento evidenzia
vincolano le politiche sociali ed economiche la necessità di una rottura netta con la UE
dei paesi membri. L’obiettivo è costruire attuale, ma non promuove specificamente
una nuova Europa, indipendente dagli USA, l’ingresso dell’Italia nei BRICS come
che risponda ai bisogni delle masse alternativa; piuttosto, si concentra sulla
lavoratrici. costruzione di un’Europa sociale che
recuperi le radici di democrazia e welfare
state.
Differenze tra i due documenti

Documento 1 Documento 2

PROPOSTE ORGANIZZATIVE E RUOLO DEL PARTITO


Il documento 1 si concentra molto sulla Il Documento 2 evidenzia la necessità di
riorganizzazione interna del Partito della rafforzare il PRC, ma con una maggiore
Rifondazione Comunista (PRC), proponendo enfasi sulla lotta antifascista e popolare.
strategie per migliorare la comunicazione, la Viene richiamata la necessità di recuperare
formazione e il radicamento sociale, una “cultura della sinistra” che rifiuti la
specialmente attraverso il coinvolgimento subalternità al “campo largo” e si opponga
delle nuove generazioni. Il documento alle derive “rossobrune” (cioè il rischio di
incoraggia il rafforzamento delle reti sovrapposizioni tra discorsi della sinistra e
sociali, la promozione di un’educazione della destra). Il ruolo del partito è
politica e la riforma delle strutture chiaramente delineato come forza di
organizzative per renderle più opposizione alle destre e al neoliberismo,
democratiche e generazionalmente più che come strumento di dialogo inter-
inclusive . generazionale. Si fa inoltre appello alla
rifondazione di un movimento operaio
europeo come unico modo per contrastare
l’egemonia delle borghesie nazionali e
internazionali.

APPROCCIO SULLE QUESTIONI SOCIALI ED


ECONOMICHE
Il documento 1 promuove una visione della Anche nel Documento 2 è presente una
società basata sull’intersezionalità, critica al neoliberismo, ma l’approccio è più
l’ecosocialismo e la de-costruzione del diretto nella denuncia delle disuguaglianze
patriarcato. L’obiettivo è unire le lotte provocate dalla concentrazione della
sociali, economiche e ambientali in un ricchezza. La proposta include una visione
blocco popolare che combatta contro di “ecologia del 99%” che critica l’ecologia
l’austerità, il neoliberismo e le di mercato e si concentra su una radicale
discriminazioni. È presente una forte enfasi redistribuzione della ricchezza. È inoltre
sull’uguaglianza e sull’inclusione delle sottolineato un approccio ecosocialista che
lotte dei migranti e delle minoranze sociali, si oppone all’“imperialismo ecologico” e
sottolineando la necessità di un salario denuncia le responsabilità del capitalismo
minimo e di una riduzione dell’orario di globale per la crisi climatica. A differenza
lavoro per contrastare la precarietà . del primo documento, la questione del
reddito di base e della sicurezza
economica viene affrontata in modo più
strutturato, proponendo un Green New Deal
radicale e pianificato.
Differenze tra i due documenti

Documento 1 Documento 2

IDEOLOGIA E VISIONE DEL FUTURO


Il Documento 1 spinge per un futuro basato Nel Documento 2 la visione è più pessimista
sul socialismo come alternativa al e concreta, sottolineando la possibilità di
“capitalismo barbarico” odierno. Viene un futuro segnato dal “sterminismo”
posta molta attenzione sul concetto di (rischio di distruzione per conflitti e crisi
multipolarismo, proponendo una ambientali) se non si cambia direzione. La
prospettiva in cui le diverse nazioni e popoli lotta per la pace e la giustizia sociale è vista
possano coesistere pacificamente come la battaglia prioritaria del PRC e dei
attraverso la cooperazione. La lotta per un movimenti internazionali. Si enfatizza
mondo più giusto e sostenibile è collegata l’urgenza di un movimento ecologista e
alla resistenza contro le politiche pacifista globale che possa contrastare la
imperialiste e neoliberiste, con una visione distruzione sistematica causata dal
ottimista delle possibilità di cambiamento, capitalismo, con un approccio più
soprattutto tramite un nuovo ordine rivoluzionario e di rifiuto netto del sistema
economico. attuale senza compromessi .

CONCLUSIONI
Il Documento 1 ha un’impostazione Il Documento 2 si distingue per una rottura
strategica focalizzata sul rilancio del partito netta col sistema esistente e un pacifismo
attraverso la costruzione di coalizioni e al radicale e senza compromessi, e per un
dialogo. Propone un modello basato sul antifascismo popolare e autonomo.
multipolarismo cooperativo come Propone un rinnovamento e un rilancio del
alternativa all’imperialismo statunitense partito. La critica all’UE è molto più netta,
senza cadere in posizioni “campiste”. La considerata totalmente asservita agli
critica all’UE lascia spazio ad un possibile interessi della NATO e degli Stati Uniti. Il
recupero dell’autonomia europea. Il tono è documento 2 respinge ogni possibile
meno conflittuale nei confronti di forze alleanza con il PD considerato parte
come il PD, che critica implicitamente ma integrante delle politiche neoliberiste e
evita attacchi diretti lasciando aperta la militariste. Si concentra sulla necessità di
possibilità di dialogo con i settori rifondare ideologicamente la sinistra
progressisti. proponendo un modello di sinistra
rivoluzionaria e autonoma.
Modifiche allo statuto proposte

Vengono inoltre riportate le tre proposte di modifica dello statuto che saranno votate
durante i congressi di circolo.

L’inserimento del seguente comma all’interno dell’articolo 57 dopo l’attuale comma 6:

"Nell'ambito del proprio compito di applicazione delle misure disciplinari, il Collegio di


Garanzia tratterà in via prioritaria i casi di molestie e violenza di matrice sessista. Per
assicurare la massima celerità nella decisione di tali casi i termini previsti per la valutazione e
la decisione di essi sono ridotti alla metà rispetto ai normali termini."

Modifica dell’articolo 46 - Commi 6 e 7:

ATTUALE FORMULAZIONE

6. La cooptazione di nuove/i componenti negli organismi dirigenti è consentita


solo motivatamente ed è deliberata a maggioranza delle/dei votanti che non
potranno essere inferiori ad un terzo delle/dei componenti.

7. Le cooptazioni superiori al dieci per cento della composizione originaria


dell’organismo per il quale vengono proposte sono consentite solo con il voto
favorevole dei due terzi delle/degli aventi diritto.

NUOVA FORMULAZIONE

6. La cooptazione di nuove/i componenti negli organismi dirigenti è consentita


solo motivatamente e per quanto riguarda i Comitati politici federali, i Comitati
politici regionali e il Comitato politico nazionale non può superare cumulativamente
il dieci per cento della composizione originaria dell’organismo.

7. Sino al raggiungimento del limite del cinque per cento della composizione
originaria dell’organismo le cooptazioni sono approvate a maggioranza semplice
delle/dei votanti che non possono comunque essere inferiori al 50% delle/degli
aventi diritto. Oltre il 5% è necessario il voto favorevole dei due terzi delle/degli
aventi diritto.

Modifica statutaria ai sensi dell’art. 7 del regolamento congressuale:

L’art. 74 comma 1 viene così modificato: Nelle elezioni nazionali ed europee, l’eventuale
adozione di simbolo diverso da quello del partito deve essere approvata con il voto
favorevole dei due terzi dei componenti del Comitato Politico Nazionale.

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