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LEZIONE 3

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LEZIONE 3

DISUGUAGLIANZE SOCIO-ECONOMICHE E TERRITORIALI E DISPARITA’


CENTRO- PERIFERIA
1. DISUGUAGLIANZE SOCIO ECONOMICHE E TERRITORIALI
AGENDA 2030: OBIETTIVO 10
Ridurre l’ineguaglianza all’interno di e fra paesi.
DISUGUAGLIANZA E DIVERSITA’
Disuguaglianza: accezione negativa. Studiata con dati quantitativi
diversità: accezione positiva. Differenze qualitative e si studiano le opportunità.
Sottolineare la possibile specificità del territorio, capacità interna di auto
organizzazione.
QUADRO DI ANALISI DELLE DISUGUAGLIANZE
1. Disuguaglianze socio-economiche
2. Focus su gap educativi
3. Questione del digital divide
------ rappresentato su diverse scale territoriali: mondiale, europea, nazionale,
urbana. --- focus aree interne
---- lettura geografica del fenomeno; dati, immagini, narrazioni.
TREND DELLE DISUGUAGLIANZE A LIVELLO GLOBALE

indice gini (0 poca


disuguaglianza, 1 tanta)
a partire dall’88 si ha una
decrescita della
disuguaglianza fino al 2013

es south africa forti disuguaglianza


es Francia riduzione delle disuguaglianze fino
agli anni 70 poi risale
Paesi avanzati hanno livelli di disuguaglianze
più bassi
più alti in contesti come paesi arabi, india
sud africa, Brasile paesi dell’economie
emergenti crescono ma accrescono al loro
interno situazioni di disuguaglianze.
Da cosa deriva questa disuguaglianza?
Distribuzione ricchezze

proboscide sono i ricchi


fondo e coda sono i poveri, ceti più
bassi
quello che emerge nella curva
elefante è la riduzione del reddito del
ceto medio, un po’ è andato verso la
proboscide ma tanti sono ricaduti
verso la coda, verso il reddito basso

Una delle cause delle disuguaglianze:


1 progressiva concentrazione del reddito all’interno del 1% della popolazione più ricca
GAP TRA CETI ALTI E CETI BASSI
LE DISUGUAGLIANZE IN PROSPETTIVA MULTISCALARE

costo della vita : Arabia


saudita, Australia,
Germania, stati uniti alto
costo della vita

DIFFERENZE TRA REGIONI EUROPEE

costo della vita alto: Germania,


Finlandia (zona Helsinki), gran
Bretagna polarizzazione Hill, Valley;
Francia (Parigi emerge), Italia (nord
costo della vita più elevato)
ALTERNANZA DI DIVERGENZA E CONVERGENZA
si può teorizzare questo modello: prendendo
degli indicatori :si può notare come la
divergenza nasce quando vengono introdotte
delle discontinuità dal punto di vista
tecnologico…cambiamento economico molto
forte.
1860 equilibrio (società rurale, avanzata,
miglioramento condizioni di vita); rivoluzione
industriale si ha un aumento della divergenza
(riv indu si concentrano territorialmente. Gb,
Germania, Italia…); Post-guerra periodo di
grande sviluppo (riduzione dei fenomeni di
divergenza); anni 80 forte divergenza: la grande
discontinuità legata ad uno sviluppo economico,
innovazione, tecnologie… ha incrementato una
polarizzazione in determinati luoghi.
Con aumento tecnologie--- maggiore diffusione dello sviluppo--- grazie anche a
vantaggi agglomerazione che diminuiscono (vantaggi dati da vivere nel centro)----
processo di convergenza.
LIVELLO DI INNOVAZIONE: DIVARI TRA PAESI

-innovatori forti (Austria,


Germania…)
-leader (Belgio, olanda,
Danimarca, Finlandia)
-innovatori moderati (spagna,
Italia)

LIVELLI DI INNOVAZIONE: DIVARI TRA REGIONI

Italia (a macchie)
Francia (a macchie)
METAFORE DALLA BANANA BLU AL MODELLO A Y

BANANA BLU: modello di


sviluppo che parte dell’Italia
settentrionale fino alla gran
Bretagna. Sviluppo asse
Europa meridionale. Negli utili
tempi cambiato…

MODELLO A Y: sinto verso


l’alto lo sviluppo. Asse
forte: tedesco, gb, paesi
bassi, Svezia…passaggio
verso il nord

SITUAZIONE ITALIANA GOAL 8; CRESCITA ECONOMICA ED OCCUPAZIONE

obiettivo agenda 2030: lavoro dignitoso


e crescita economica
---Italia sotto la media europea. Sul lato
competenze fa fatica a mantenere
indicatori a livello europeo.
ANDAMENTO CONCENTRAZIONE RICCHEZZE: ITALIA

c’è stata una grande evoluzione legata alla


globalizzazione, neo liberismo.
anche crescita delle persone in situazione
di povertà ed esclusione sociale. Ceto
medio o sale verso l’alto o maggio parte
cade nel ceto basso.

IMPATTO DEL COVID


categorie più colpite: lavoratori precari, giovani, donne, piccole e medie imprese,
operatori nel turismo e ristorazione.
ANDAMENTO DELL’OCCUPAZIONE IN ITALIA

soffre delle varie crisi: 2012/13 punti


più bassi della crisi poi risale

DISPARITA’ DI GENERE

forte squilibrio di genere: tasso di


occupazione maschile 73%, quello
femminile 54%. Andamento dal 2004
molto lento.

DIVARI OCCUPAZIONALI: NORD/SUD

maggiore divergenza del


Mezzogiorno rispetto al centro-
nord. Negli ultimi anni ripresa ma
il divario tra nord e sud rimane.
DISPARITA’ INTERREGIONALI

tasso di disoccupazione: Calabria,


Campania, Sicilia al primo posto per il
numero elevato di persone disoccupate.
Umbria performance peggiori rispetto
agli anni passati, insieme alla Liguria.

DIFFERENZE DI SVILUPPO ECONOMICO A LIVELLO URBANO

analizzare differenze anche in una scala locale,


urbano
es città di Roma---- prima mappa: aree più
centrali sono in situazioni migliori, tranne un
quartiere (processo di trasformazione dato da forti
migrazioni)--- zona esquilino.
più ci si allontana più aumenta la pare scura, forte
polarizzazione.

DISTRIBUZIONE DI LAVORATORI A QUALIFICHE MEDIO ALTE


ROSA: zona centrale, concentrazione di persone che hanno un'alta qualifica, salari alti
DIVARI SUL PIANO SANITARIO: LA SPERANZA DI VITA NELLO SPAZIO
speranza di vita indicatori: componenti
legate all’aspetto sanitario, condizioni
sanitarie di alcuni territori.
SPERANZA DI VITA: indicatore cresciuto
notevolmente (grazie cure. Medicine…)
ma molto differenziata territorialmente
(paesi poco sviluppati forte gap).
speranza di vita decrescente: forti rossi:
africa, Afghanistan.
Russia: speranza di vita non molto
elevata

LA SPERANZA DI VITA IN ITALIA


chi ha un livello di istruzione più elevato ha più possibilità di vivere più a lungo. Lavoro
meno manuale, possibilità di avere maggiori conoscenze sulla prevenzione, possibilità
di permettersi cure.
uomini: lavori più pericolosi che impattano sulla speranza di vita
VULNERABILITA’ SOCIALE E MATERIALE
da una parte rappresentate le città più
grandi, dall’altra vediamo come la
vulnerabilità più grande è nelle zone del
sud Italia.
Regione Toscana: territori rurali--- più
vulnerabili --- zone con piccole città

SERVIZI SOCIO-EDUCATIVI PER ASILO NIDO

sud: livello bassissimo che incide


sull’occupazione femminile
isole: calato sempre di più
nord-est: aumento—occupazione
femminile più elevata

ISTRUZIONE UNIVERSITARIA
spesa per istruzione terziaria in Italia più bassa rispetto ad altri paesi in cui si privilegia
istruzione privata (es stati uniti)
bassi valori tassi di laurea rispetto ad altri paesi dell’EUROPA (sotto di noi solo
Romania e Bulgaria)
ABBANDONO DEGLI STUDI
tasso di abbandono sempre alto,
miglioramento ma gap tra centro-nord e sud
sempre molto elevato. Abbandono superiore
al sud alimenta la componente dei giovani
che se ne vanno e si spostano--- popolazione
giovanile poco istruita…

POVERTA’ EDUCATIVA E DI OPPORTUNITà

Italia posizione peggiore in


contrapposizione a paesi bassi,
Svezia… dove c’è minore tassi di
abbandono.

A LIVELLO URBANO: abbandono delle scuole medie, giovani fuori dal mercato del
lavoro e dalla formazione
DIGITAL DIVIDE

divario digitale legato alle


infrastrutture (aree dove il
collegamento è buono, accedere a
servizi online) ma collegato anche
alle competenze (capacità di usare gli
strumenti digitali).
- divario tra nord e sud del mondo, in
Italia divario tra aree urbane e rurali.

ACCESSO A INTERNET
differenze anche nel nord del mondo.
itala: morfologicamente alpi e appennini (difficoltà di accesso ad Internet), ma legato
anche all’uso--- noi popolazione meno propensa all’utilizzo di internet
continente africano: tutto rosso
india: in alcuni contesti difficoltà per alto numero di abitanti
LA SITUAZIONE DELL’ITALIA
INEGUALE ACCESSO AL DIGITALE
indica la velocità di connessione nei piccoli centri:
Italia: Velocità bassa
nei piccoli centri e gli altri paesi hanno investito di più sull’accesso al digitale.
LIVELLI DI SMARTNESS
politica degli ultimi anni strategia per cercare di migliorare condizioni aree interne.
smartness: investimenti che le città fanno per migliorare a livello tecnologico
l’efficienza sul consumo energetico, sui servizi online. Investo per portare dei servizi
ad essere disponibili online.
Fatte classifiche delle smart cities: Dublino (capitale dell’informatica, ha lavorato
molto su questi ambiti)
Italia: Sardegna: Cagliari ha lavorato molto su questo settore, Roma, Toscana (3/4
province Firenze, Pisa e Siena poi Prato---università che ha fatto molti interventi a
livello di infrastruttura, fibra).
Firenze 1° posto: investito tanto, Milano, Bologna. Pisa 14° posto.
AREE METROPOLITANE
queste aree sono più avanti rispetto a piccole medie città. Le piccole città continuano
a perdere (polarizzazione)
QUESTIONI DI GIUSTIZIA SOCIO-SPAZIALE
FORUM disuguaglianze, diversità. Lavorano sulla possibilità di pianare maggiormente
le diverse forme di ingiustizia socio-spaziale. Es programma di azione di Atkinson:
portare avanti dei progetti

2. DISPARITà CENTRO-PERIFERIA
LE ORIGINI
. a livello globale a partire da anni 50, quando dinamiche di sviluppo industriale
diventano più forti e si determinano delle dinamiche di concentrazione e squilibri
centro-periferia che si vanno ad intensificare (Perroux: creiamo tanti poli con le
industrie, essi creeranno ricadute sul territorio---- in realtà creazione poli ha portato a
forti dinamiche di squilibrio)
. la teoria generale dello sviluppo polarizzato e interpreta lo sviluppo come un sistema
di relazioni asimmetriche alle diverse scale. presenza di dinamiche di equilibrio a
diverse cariche territoriali (sistemi paese (sviluppati e non ) e tra regioni e tra aree
urbane)
. Friedmann; le grandi aree urbane delle principali regioni avanzate sono il vero centro
del sistema e creano relazioni di dominanza con le aree dipendenti.
DEFINIZIONE DI PERIFERIA
periferia dal greco “circonferenza”
- La periferia è il prodotto di un segno che ribadisce un confine, divide due mondi
separati che stanno da una o dall’altra parte della linea (chi traccia la linea?)
- Il concetto spaziale richiama anche quello relazionale: non si può pensare alle
periferie senza considerare il rapporto con l’area da cui dipende la sua definizione,
cioè il centro.

- La globalizzazione opera integrazione e frammentazione e determina


confusione tra centro e periferia. Le periferie crescono grazie all’interazione con
il centro ma dall’altro la globalizzazione crea molta frammentazione perché
alcune periferie non vengono integrate e rimangono sempre più indietro. ----
TERRITORI CHE NON CONTANO
PERIFERIZZAZIONE
processo che conduce alcuni territori a diventare periferie. Alcuni nascono periferie
altri lo diventano con il tempo.
LE SCALE TERRITORIALI DELLA PERIFERIA
- PERIFERIE GLOBALI: riguardano gli squilibri tra Nord e Sud del mondo e la
dinamica di marginalità rispetto alle città globali e città regioni.
- PERIFERIE REGIONALI: gap tra le regioni avanzate e quelle più deboli all’interno
di un sistema paese
- PERIFERIE URBANE: indicano i quartieri marginali della città
RAPPRESENTAZIONI DEL MONDO
- per rappresentare il sistema-mondo sono state proposte tante immagini e metafore
che ora non colgono più la complessità del mondo
- anni ’50 una nuova visione del mondo basata sulla modernizzazione
- tre mondi (Sauvy, 1952): 1° mondo: paesi industrializzati e economie di mercato
(capitalismo occidentale); 2° mondo: economie pianificate centralmente (blocco
comunista); 3° mondo: paesi sottosviluppati.
I CONFINI DEL TERZO MONDO Lacoste 1965
LA QUESTIONE DEI CENTRI E DELLE PERIFERIE
la periferia fornisce materie prime al centro. periferia fortemente influenzata dalla
relazione con il centro
LA TEORIA DEL SISTEMA MONDO
- anni ’70 si cominciano ad analizzare gli squilibri a livello mondiale in un’ottica critica
e non funzionalista e in un’ottica di sistema
- Wallerstein individua tre spazialità presenti nel sistema mondo:
… centro: paesi che assumono un ruolo dominante
…periferia: insieme di territori che si collocano in una posizione marginale e di
subordinazione economica rispetto al centro
… semi-periferia: aree di più recente industrializzazione o caratterizzate da
situazioni di transizione economica.
- visione che sposta la responsabilità del sottosviluppo dai singoli paesi al sistema
economico nel suo complesso.
I CENTRI GLOBALI

occidente che traina


all’interno dei sistemi paesi ci sono dei cerchi
che rappresentano gli HUB (NODI)
all’interno degli stessi paesi leader si ha un
fenomeno di polarizzazione. Es stati uniti hub
concentrati nel nord est .

LE PERIFERIE GLOBALI

Intensità della fame e popolazione che vive con meno di 1,25 euro al giorno----- africa
e india.
ESEMPI INTRA-NAZIONALI: DA PERIFERIE GLOBALI A QUELLE REGIONALI
In Italia ci sono aree forti e aree più deboli.
LA QUESTIONE DELLE AREE INTERNE
mancanza di servizi essenziali nelle aree interne--- periferie che emergono non in base
al reddito, alle condizioni abitative ma in base alla disparità di servizi, riuscita
scolastica, mobilità sociale e spaziale.
Chiamare aree interne per far capire che sono lontane dai centri di sviluppo. Non sono
solo periferie che emergono solo in base ad aspetti economici ma sono periferiche
perché mancano i servizi.
LA STRATEGIA NAZIONALE DELLE AREE INTERNE 1
parte dal 2012 con l’allora ministro della coesione Fabrizio Barca: interazione stato,
regni e territori.
la strategia nazionale per lo sviluppo delle aree interne ha il duplice obiettivo di
adeguare quantità e qualità dei servizi di istruzione, salite, mobilità e di promuovere
progetti di sviluppo che valorizzano il patrimonio naturale e culturale di queste aree.
PERIFERIE URBANE
confine tra ciò che è periferia e ciò che non lo è. “zen di Palermo come uno spazio a
parte della città di Palermo, la cui linea di separazione è segnata da diversi punti di
riferimento fisici visibili. Questa linea di separazione è presentata come un limite che
funziona come frontiera invisibile.”
PERIFERIZZAZIONE Petrillo, 2013
fenomeno di progressiva marginalizzazione rispetto a ciò che è il centro economico,
politico o culturale.
ETEROTOPIA Iula, 2020
esistono luoghi reali, effettivi, disegnati dell’istituzione stessa della società. Utopie
effettivamente realizzate nelle quali le collocazioni reali sono rappresentate. Luoghi
fuori da tutti i luoghi, una sorta di parentesi spaziale.
le eterotopie non sono periferie, ma alcune eterotopie sono classificabili come
periferie per essere viste come luoghi di esclusione. Le periferie non sono solo le aree
lontane dal centro, a tutti i luoghi che segnano una separazione e una disparità tra
individui/spazi considerati normali (centro) e individui/spazi considerati al di fuori di
questa normalità.
MAPPARE LA SEGREGAZIONE
es Zen a Palermo: ricostruire le caratteristiche di questa periferia e cercare elementi
di discontinuità, che potessero rompere e collegare la periferia con altre aree. Es
individua una chiesa come un luogo di interfaccia tra il dentro e il fuori (aprire la
separazione).
l’interesse è delimitare i confini e vedere quali possono essere le possibilità e gli
strumenti di collegamento tra dentro e fuori.
Periferie molto spesso sono aree poco accessibili a livello di infrastrutture, fanno più
fatica a livello di collegamenti (lontane, servizi meno utilizzati).
Qual è la periferia nel quartiere della stazione? Secondo alcuni studiosi qualche anno
fa ricostruzione della piazza davanti alla stazione. Una frontiera è piazza Vittorio
Emanuele che fa passare da un contesto di un certo tipo con tutte le problematiche
(stazione) e corso Italia (condizione normale).--- zona di confine, di passaggio, di
frontiera.
MARGINALITA’ DEI SOGGETTI e STIGMATIZZAZIONE DEGLI SPAZI
attenzione ai soggetti che abitano, analizzare i comportamenti spaziali dei soggetti
che vivono situazioni di marginalità.
SEMANTICHE DEL MARGINE
come l’uso di certi vocaboli va a rafforzare la rappresentazione di periferie di alcuni
contesti. pratiche di stigmatizzazione. Es parole come ghetto, banlieue nel corso del
tempo sono stati utilizzate per definire la periferia e accentuare queste differenze.
Attraverso l’utilizzo di questi termini, si rafforza la rappresentazione, immaginari e
narrazioni
GHETTO ghetti ebraici, ghetto era Venezia dove erano concentrati gli ebrei.
ghettizzazione: processo di segregazione.
BANLIEUE: tutto ciò che sta intorno, diventa espressione dispregiativa.
LA RAPPRESENTAZIONE VISIVA DELLA MARGINALITà
mettere in risalto anche in maniera visiva le differenze e il senso di marginalità.
QUARTIERI, VIAGGIO AL CENTRO DELLE PERIFERIE
ricerca svolta a Padova: mettere in evidenza la vita in periferia, andare oltre le
etichette per osservare questi spazi come arene sociali in cui agisce una serie di forze,
positive e negative, che meritano di essere raccontate anche con una prospettiva dal
basso, partendo dalle store personali e delle relazioni sociali.

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