LEZIONE 3
LEZIONE 3
Italia (a macchie)
Francia (a macchie)
METAFORE DALLA BANANA BLU AL MODELLO A Y
DISPARITA’ DI GENERE
ISTRUZIONE UNIVERSITARIA
spesa per istruzione terziaria in Italia più bassa rispetto ad altri paesi in cui si privilegia
istruzione privata (es stati uniti)
bassi valori tassi di laurea rispetto ad altri paesi dell’EUROPA (sotto di noi solo
Romania e Bulgaria)
ABBANDONO DEGLI STUDI
tasso di abbandono sempre alto,
miglioramento ma gap tra centro-nord e sud
sempre molto elevato. Abbandono superiore
al sud alimenta la componente dei giovani
che se ne vanno e si spostano--- popolazione
giovanile poco istruita…
A LIVELLO URBANO: abbandono delle scuole medie, giovani fuori dal mercato del
lavoro e dalla formazione
DIGITAL DIVIDE
ACCESSO A INTERNET
differenze anche nel nord del mondo.
itala: morfologicamente alpi e appennini (difficoltà di accesso ad Internet), ma legato
anche all’uso--- noi popolazione meno propensa all’utilizzo di internet
continente africano: tutto rosso
india: in alcuni contesti difficoltà per alto numero di abitanti
LA SITUAZIONE DELL’ITALIA
INEGUALE ACCESSO AL DIGITALE
indica la velocità di connessione nei piccoli centri:
Italia: Velocità bassa
nei piccoli centri e gli altri paesi hanno investito di più sull’accesso al digitale.
LIVELLI DI SMARTNESS
politica degli ultimi anni strategia per cercare di migliorare condizioni aree interne.
smartness: investimenti che le città fanno per migliorare a livello tecnologico
l’efficienza sul consumo energetico, sui servizi online. Investo per portare dei servizi
ad essere disponibili online.
Fatte classifiche delle smart cities: Dublino (capitale dell’informatica, ha lavorato
molto su questi ambiti)
Italia: Sardegna: Cagliari ha lavorato molto su questo settore, Roma, Toscana (3/4
province Firenze, Pisa e Siena poi Prato---università che ha fatto molti interventi a
livello di infrastruttura, fibra).
Firenze 1° posto: investito tanto, Milano, Bologna. Pisa 14° posto.
AREE METROPOLITANE
queste aree sono più avanti rispetto a piccole medie città. Le piccole città continuano
a perdere (polarizzazione)
QUESTIONI DI GIUSTIZIA SOCIO-SPAZIALE
FORUM disuguaglianze, diversità. Lavorano sulla possibilità di pianare maggiormente
le diverse forme di ingiustizia socio-spaziale. Es programma di azione di Atkinson:
portare avanti dei progetti
2. DISPARITà CENTRO-PERIFERIA
LE ORIGINI
. a livello globale a partire da anni 50, quando dinamiche di sviluppo industriale
diventano più forti e si determinano delle dinamiche di concentrazione e squilibri
centro-periferia che si vanno ad intensificare (Perroux: creiamo tanti poli con le
industrie, essi creeranno ricadute sul territorio---- in realtà creazione poli ha portato a
forti dinamiche di squilibrio)
. la teoria generale dello sviluppo polarizzato e interpreta lo sviluppo come un sistema
di relazioni asimmetriche alle diverse scale. presenza di dinamiche di equilibrio a
diverse cariche territoriali (sistemi paese (sviluppati e non ) e tra regioni e tra aree
urbane)
. Friedmann; le grandi aree urbane delle principali regioni avanzate sono il vero centro
del sistema e creano relazioni di dominanza con le aree dipendenti.
DEFINIZIONE DI PERIFERIA
periferia dal greco “circonferenza”
- La periferia è il prodotto di un segno che ribadisce un confine, divide due mondi
separati che stanno da una o dall’altra parte della linea (chi traccia la linea?)
- Il concetto spaziale richiama anche quello relazionale: non si può pensare alle
periferie senza considerare il rapporto con l’area da cui dipende la sua definizione,
cioè il centro.
LE PERIFERIE GLOBALI
Intensità della fame e popolazione che vive con meno di 1,25 euro al giorno----- africa
e india.
ESEMPI INTRA-NAZIONALI: DA PERIFERIE GLOBALI A QUELLE REGIONALI
In Italia ci sono aree forti e aree più deboli.
LA QUESTIONE DELLE AREE INTERNE
mancanza di servizi essenziali nelle aree interne--- periferie che emergono non in base
al reddito, alle condizioni abitative ma in base alla disparità di servizi, riuscita
scolastica, mobilità sociale e spaziale.
Chiamare aree interne per far capire che sono lontane dai centri di sviluppo. Non sono
solo periferie che emergono solo in base ad aspetti economici ma sono periferiche
perché mancano i servizi.
LA STRATEGIA NAZIONALE DELLE AREE INTERNE 1
parte dal 2012 con l’allora ministro della coesione Fabrizio Barca: interazione stato,
regni e territori.
la strategia nazionale per lo sviluppo delle aree interne ha il duplice obiettivo di
adeguare quantità e qualità dei servizi di istruzione, salite, mobilità e di promuovere
progetti di sviluppo che valorizzano il patrimonio naturale e culturale di queste aree.
PERIFERIE URBANE
confine tra ciò che è periferia e ciò che non lo è. “zen di Palermo come uno spazio a
parte della città di Palermo, la cui linea di separazione è segnata da diversi punti di
riferimento fisici visibili. Questa linea di separazione è presentata come un limite che
funziona come frontiera invisibile.”
PERIFERIZZAZIONE Petrillo, 2013
fenomeno di progressiva marginalizzazione rispetto a ciò che è il centro economico,
politico o culturale.
ETEROTOPIA Iula, 2020
esistono luoghi reali, effettivi, disegnati dell’istituzione stessa della società. Utopie
effettivamente realizzate nelle quali le collocazioni reali sono rappresentate. Luoghi
fuori da tutti i luoghi, una sorta di parentesi spaziale.
le eterotopie non sono periferie, ma alcune eterotopie sono classificabili come
periferie per essere viste come luoghi di esclusione. Le periferie non sono solo le aree
lontane dal centro, a tutti i luoghi che segnano una separazione e una disparità tra
individui/spazi considerati normali (centro) e individui/spazi considerati al di fuori di
questa normalità.
MAPPARE LA SEGREGAZIONE
es Zen a Palermo: ricostruire le caratteristiche di questa periferia e cercare elementi
di discontinuità, che potessero rompere e collegare la periferia con altre aree. Es
individua una chiesa come un luogo di interfaccia tra il dentro e il fuori (aprire la
separazione).
l’interesse è delimitare i confini e vedere quali possono essere le possibilità e gli
strumenti di collegamento tra dentro e fuori.
Periferie molto spesso sono aree poco accessibili a livello di infrastrutture, fanno più
fatica a livello di collegamenti (lontane, servizi meno utilizzati).
Qual è la periferia nel quartiere della stazione? Secondo alcuni studiosi qualche anno
fa ricostruzione della piazza davanti alla stazione. Una frontiera è piazza Vittorio
Emanuele che fa passare da un contesto di un certo tipo con tutte le problematiche
(stazione) e corso Italia (condizione normale).--- zona di confine, di passaggio, di
frontiera.
MARGINALITA’ DEI SOGGETTI e STIGMATIZZAZIONE DEGLI SPAZI
attenzione ai soggetti che abitano, analizzare i comportamenti spaziali dei soggetti
che vivono situazioni di marginalità.
SEMANTICHE DEL MARGINE
come l’uso di certi vocaboli va a rafforzare la rappresentazione di periferie di alcuni
contesti. pratiche di stigmatizzazione. Es parole come ghetto, banlieue nel corso del
tempo sono stati utilizzate per definire la periferia e accentuare queste differenze.
Attraverso l’utilizzo di questi termini, si rafforza la rappresentazione, immaginari e
narrazioni
GHETTO ghetti ebraici, ghetto era Venezia dove erano concentrati gli ebrei.
ghettizzazione: processo di segregazione.
BANLIEUE: tutto ciò che sta intorno, diventa espressione dispregiativa.
LA RAPPRESENTAZIONE VISIVA DELLA MARGINALITà
mettere in risalto anche in maniera visiva le differenze e il senso di marginalità.
QUARTIERI, VIAGGIO AL CENTRO DELLE PERIFERIE
ricerca svolta a Padova: mettere in evidenza la vita in periferia, andare oltre le
etichette per osservare questi spazi come arene sociali in cui agisce una serie di forze,
positive e negative, che meritano di essere raccontate anche con una prospettiva dal
basso, partendo dalle store personali e delle relazioni sociali.